Alcuni sono facilmente intuibili, altri invece nascondono intere storie alle spalle dedicate soprattutto agli appassionati più esperti che catturano ogni dettaglio di questo magnifico sport. Parliamo ovviamente dei soprannomi nel mondo del padel che accompagnano quasi ogni giocatore definendo una caratteristica o una particolarità dello stile di gioco o, a volte, anche dei luoghi d’infanzia.
I più famosi sono senza dubbio quelli dei migliori giocatori del circuito che abbiamo imparato ad apprezzare a suon di giocate e colpi in campo, raccontati dagli esperti in tv o sui social che ne hanno svelato ogni dettaglio. Non tutti però sembrano così scontati: alcuni, infatti, a primo impatto appaiono davvero irriconoscibili.
I soprannomi nel Padel
Partiamo da Fernando Belasteguin, una leggenda del padel che porta con sé diversi soprannomi. Il più conosciuto è sicuramente ‘Bela’, ricordato non solo dagli addetti ai lavori ma anche da chi non ha molti rapporti con il padel. Con lui però c’è anche ‘The Boss’ e ‘La Leyenda de Pehuajo’, un ‘apodo’ – come amano chiamarlo in Argentina e Spagna – che ripercorre le origini del giocatore argentino, nato proprio a Pehuajo, nei dintorni di Buenos Aires.
Ad accompagnare invece Alejandro Galan c’è la parola ‘Galantico’, spesso utilizzata per descrivere i suoi colpi da urlo nel padel o una giocata consegnata alla storia. Juan Lebron Chincoa è semplicemente ‘El Lobo’, ovvero ‘Il lupo’, come a voler sottolineare la sua fame agonistica in campo. Juan Tello invece è semplicemente Gato, anche descritto come il gatto: facile collegare tra loro le caratteristiche del giocatore e del felino, dai movimenti rapidi e imprevedibili.
Tra le donne e non solo
Nel padel femminile invece spicca Dinamita, il soprannome assegnato a Paula Josemaria Sanchez, attuale regina del World Padel Tour. Una parola che sintetizza la potenza e l’esplosività nei colpi della giocatrice spagnola, simile al ‘Magic’ utilizzato per le giocate della sua compagna Ariana Sanchez, in grado di regalare magie sul campo di padel. Chiudono il nostro racconto ‘El cañon de Porto Alegre’, regalato dal telecronista Lalo Alzueta, richiamando la sua terra d’origine. Stesso discorso per il ‘Polaco’ Franco Stupaczuk, argentino con chiare origini polacche.
Tantissimi i soprannomi nel mondo del padel nati dalla passione latina, in grado di trascinare spettatori e appassionati di questo sport tra giocate da sogno e punti incredibili. Nascono spesso in questi contesti i soprannomi più belli, da un semplice colpo partita o nei momenti più emozionanti del World Padel Tour.