Cresciuta sotto l’ala protettiva di papà Nito e da sempre considerata come una delle promesse del padel argentino, Delfina Brea ha incrociato il suo punto di svolta in questo 2023, diventando una delle certezze della stagione e ritagliandosi uno spazio di rilievo anche per quello che sarà il futuro di questo sport.
Prezioso nel suo percorso di crescita sia il tempo condiviso al fianco delle migliori giocatrici mondiali sia le tappe affrontate dalla gavetta ai primi successi da sogno, decisivi nei primi istanti di carriera da incorniciare.
Delfina Brea Senesi: chi è
Delfina Brea Senesi nasce a Buenos Aires, nel cuore dell’Argentina, il 5 dicembre del 1999. Come tantissime giocatrici esplose nel mondo del padel, anche i suoi primi passi arrivano dal tennis, sport praticato sin dall’età di 4 anni. Crescendo, però, l’argentina iniziò ad osservare con interesse il mondo di bandeja e vibora sposando così, all’età di 10 anni, la realtà del padel. Un passaggio favorito anche dall’attenzione e dall’interesse dei genitori, in particolare del padre Nito Brea, allenatore affermato nel mondo del padel che sarà decisivo nel dare fiducia e consigli nei confronti di un’adolescente che dall’età di 12 anni ha scelto di seguire la sua nuova passione.
Un percorso lungo quello della Brea, sbocciato in Argentina e approdato poi in Europa solo nel 2015, all’età di 16 anni, quando arrivò in Spagna insieme ad Aranza Osoro grazie al contributo fondamentale di uno sponsor che scelse di puntare su di loro dal Sudamerica al Vecchio Continente. Diverse tappe affrontate a partire dal suo ingresso nel World Padel Tour, datato 2015: prima i pochi incontri per misurarsi con la nuova realtà, poi la crescita nel 2016 e nel 2017 vissuta attraverso sconfitte dolorose e punti di svolta che la porteranno a formarsi come giocatrice di grandi speranze.
Il percorso
Nel 2018 i passi in avanti in coppia con Ana Catarina Noriega, raggiungendo il 20° posto nel ranking e collezionando segnali interessanti sia dal punto di vista dei risultati che delle prestazioni. Fondamentali, come già accennato, gli incontri sul suo cammino nel padel e le coppie formate anno dopo anno: prima il campo diviso con Teresa Navarro Lopez, poi dal 2020 la scelta di Tamara Icardo come partner e la vittoria del loro primo titolo World Padel Tour. Con la Icardo, Delfina Brea alzerà al cielo anche i trionfi nell’Areco Malmo Padel Open del 2021 e nell’Open di Valencia dello stesso anno, continuando a collezionare nel tempo numeri da applausi.
Le sliding doors della sua carriera però le hanno regalato un ulteriore salto, favorito anche dal talento e dalla classe messi in campo nella sua carriera del World Padel Tour. La scorsa primavera è arrivata infatti la chiamata di Bea Gonzalez che ha scelto di puntare sull’argentina per continuare la sua stagione dopo la separazione da Marta Ortega. Un annuncio che ha regalato alla classe ’99 di Buenos Aires nuovi stimoli per continuare la sua scalata nel World Padel Tour, raggiungendo così il 7° posto attuale nel ranking.
Le vittorie
Nel suo palmares recente trovano spazio le vittorie del Cupra Danish Padel Open dello scorso maggio, quello del Barcelò Valladolid Master 2023 di giugno e il più recente di settembre all’Aare Invest Finland Padel Open. Due vittorie, una finale, due semifinali e un’eliminazione agli ottavi negli ultimi sei tornei disputati: un percorso in crescendo quello di Delfina Brea Senesi che vanta un aneddoto particolare legato anche alla fede. Da neonata fu infatti battezzata da Papa Francesco quando era Arcivescovo di Buenos Aires, nella chiesa di San José nel barrio Flores: un ricordo condiviso con il Santo Padre lo scorso aprile quando, insieme al presidente della Federazione Internazionale Luigi Carraro ha incontrato il Pontefice in Vaticano, a margine di un evento benefico.
Sono 193 le vittorie di Delfina Brea Senesi in 295 partite secondo i dati raccolti dal World Padel Tour, con 102 sconfitte, una serie di 8 vittorie consecutive e una percentuale di successo del 65,42%. Numeri da urlo per la giocatrice che il prossimo dicembre spegnerà 24 candeline, inseguendo il massimo risultato in una stagione fin qui da sogno e in un percorso di carriera che l’ha vista brillare tra le promesse più interessanti del padel internazionale.