Tennis, padel e squash sono legati alla stessa famiglia che comprende racchette e palline. Ogni disciplina però ha le sue peculiarità, dalla tipologia di regole agli strumenti utilizzati in campo, più o meno simili tra uno sport e l’altro.
La curiosità che raggruppa queste realtà sorelle tra loro è tanta e tocca nel dettaglio soprattutto le differenze, ridotte ma fondamentali nel separare gli sport con i loro stili di gioco. È il caso, ad esempio, di due mondi molto vicini come padel e squash, caratterizzati da particolarità esclusive. Scopriamole insieme!
Quali sono le differenze tra padel e squash?
All’apparenza padel e squash possono sembrare due semplici varianti di uno stesso sport. In realtà però non è così, perché a raccontare le due diverse discipline c’è tutto un mondo di dettagli, strategie e caratteristiche uniche che li differenziano tra di loro. A partire essenzialmente dal punteggio: lo squash è regolato da game (5 in generale con la possibilità di chiudere le partite anche con 3), con ogni game conquistato con 11 punti. Il padel prevede invece i set assegnati in base ai game conquistati, ma con la classica suddivisione dei punti ispirata al tennis, seppur con qualche eccezione.
Cambia anche lo stile di gioco. Nello squash – giocato uno contro uno in un campo ristretto – ogni giocatore dovrà colpire la parete con la pallina, sfruttando perché no anche il rimbalzo sulle pareti laterali. Una particolarità in comune con il padel che, in più, ha la rete e non prevede i limiti imposti ad esempio dal tin. Il padel si sviluppa però in due metà campo, con i giocatori – due contro due con poche varianti convertite nel singolo – che non occupano le stesse porzioni di campo. Resta però il concetto del rimbalzo sulla parete, strada obbligata nello squash o possibilità di attacco o difesa nel padel.
Anche la pallina cambia
Così come nel padel, anche nello squash la pallina è più leggera rispetto al tennis. Inoltre anche il servizio viene effettuato dal basso, a differenza dello sport considerato come “fratello maggiore” degli altri con il quale lo squash condivide la struttura della racchetta. Il limite più grande di questa disciplina però è che non può essere disputato all’aria aperta: sia nel tennis che nel padel la routine comprende anche la possibilità di gare outdoor, una strada che lo squash non può percorrere. Una caratteristica che non mette in crisi lo spettacolo per una realtà che vanta un discreto seguito di appassionati, oggi a caccia di un posto di lusso in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024.
Tennis, padel e squash sono le tre sorelle della racchetta, ognuna con le sue peculiarità: un incrocio di realtà che custodisce punti in comune ma anche caratteristiche in grado di renderle speciali ma non meno spettacolari agli occhi degli appassionati.