Sulla scia degli altri sport di racchetta aggrappato alla moda del momento rappresentata dal padel, anche il pickleball è riuscito a farsi largo all’interno del panorama sportivo italiano.

Una realtà che sta catturando sempre più appassionati grazie alla dinamicità e all’imprevedibilità alla base di ogni scambio, in una disciplina figlia degli Stati Uniti ma ormai apprezzata in tutto il mondo. Conosciamo più da vicino questa realtà che la rende così simile al padel, seppur con differenze notevoli.

Cos'è il pickleball?

Il pickleball reclama ormai uno spazio di lusso nella grande famiglia degli sport di racchetta ed ha raggiunto un numero notevole di appassionati seguendo il boom dettato dal padel. All’apparenza possiamo considerarlo come un fratello minore del tennis: per giocare bastano infatti due racchette, una pallina e un campo da badminton.

Il campo misura 13,40 metri in lunghezza e 6,10 invece in larghezza, con la rete di metà campo che è alta 91 centimetri, tutti particolari che lo rendono il più piccolo, in termini di dimensioni, nella famiglia degli sport di racchetta considerando tennis e padel. Cambiano anche le racchette che sono rettangolari, piatte ed hanno un’impugnatura simile a quella del padel. La pallina invece è molto leggera e bucherellata, realizzata in plastica per resistere al vento nelle gare outdoor.

Le regole

Una volta in campo, passiamo invece alle regole che seguono la scia delle altre discipline di racchetta. Riusciremo a far punto se la palla rimbalzerà due volte nel campo avversario, se la risposta del nostro avversario finirà fuori o sulla rete e se il nostro avversario colpirà la palla al volo nel ritaglio di campo denominato “kitchen zone” a ridosso della rete dove, per poter colpire la palla sarà necessario farla prima rimbalzare in campo.

Si parte dal servizio, realizzato da fondo campo: per una battuta valida basterà far cadere la palla nella porzione di campo avversaria posta in diagonale rispetto al punto di battuta. Il servizio non sarà valido se la palla cadrà nella “kitchen zone” o se colpirà la rete, come nel tennis e nel padel. Nel doppio, in caso di primo servizio sbagliato ci sarà la possibilità di ripeterlo, alternando però il giocatore in battuta: in caso di doppio errore, la palla passerà alla coppia avversaria. La particolarità riguarda l’assegnazione del punto: in caso di doppio fallo, infatti, all’avversario non verrà assegnato il punto ma avrà solo la possibilità di realizzare il servizio.

Come si contano i punti?

Capitolo punti. Chiarito già in precedenza come si realizza un punto, per aggiudicarsi la partita basterà raggiungere il massimo dei punti che può essere di 11, 15 o 21: in caso di parità, se ad esempio le squadre dovessero trovarsi sul 10 pari, per portare a casa la vittoria sarà necessario distanziare l’avversario di 2 punti. Uno scenario già osservato nel tennis e nel padel per quanto riguarda ad esempio i vantaggi, alternativa al ‘punto de oro’ di bandeja e vibora.

Uno sport nato nel 1965 negli Stati Uniti ma che sta trovando spazio in Italia sin dal 2018, anno in cui è stata fondata l’Associazione Italiana Pickleball. Un ottimo punto di partenza sulla Penisola che grazie alla scia del padel sta regalando anche al fratello minore del tennis riflettori e visibilità, in una realtà in continua ascesa anche nel panorama italiano.

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